Perché praticare la mindfulness?

Vi starete chiedendo a che cosa può servire praticare mindfulness, praticare mindfulness essere consapevole del respiro mentre questo avviene, che cosa c’entra con lo stress che sento e che mi crea problemi. Lo stress, che può essere positivo o negativo, non è altro che un adattamento a ciò che sta accadendo nella nostra vita, spesso un cambiamento, che ci obbliga ad uscire dall’agire una solita routine e ci spinge a doverne creare una nuova: un nuovo modo di comportarsi con gli altri, con se stessi, cambiare il modo di vedere un evento, optare per una scelta che al momento sembra impossibile, che non rispecchia i propri desideri, quando a cambiare è qualcosa intorno a noi, come il lavoro, il capo, il collega, il compagno o compagna di una vita, risolvere un qualcosa che da tempo mi affligge, affrontare una nuova malattia, convivere con una cronica situazione di malessere che peggiora di anno in anno e così via… Gli effetti di tutti questi così detti stressor o eventi stressanti sono facilmente identificabili: mal di testa, ansia, depressione, nausea, vomito, contratture, mal di stomaco, mal di pancia, affanno, tachicardia, problemi ad addormentarsi o viceversa voler dormire di più o, ancora, svegliarsi più volte durante la notte assediati dai pensieri che rendono impossibile riprendere sonno, difficoltà a memorizzare e ricordare come si faceva prima, sentirsi tristi, scoraggiati, etc… fino ai casi più gravi in cui sono presenti: alopecia o perdita dei capelli, colite, malattie autoimmuni, malattie della pelle come la psioriasi o altre così dette malattie psicosomatiche. In generale, questi sono i sintomi che portano la persona a richiedere un aiuto presso l’ambulatorio medico.

Gestire lo stress, oggi lo sappiamo con certezza scientifica, è, per nostra fortuna, sotto il nostro controllo. O almeno è dato esserlo. Oggi sappiamo che essere consapevoli delle proprie sensazioni fisiche, delle emozioni che proviamo, dei pensieri che la nostra mente è abituata a produrre per le specifiche situazioni ambientali, nonché proprio verso il corpo e ciò che esso manifesta(sensazioni, emozioni e pensieri) è determinante sulla propria salute.

Spesso, non abbiamo acquisito la capacità di descrivere per poi mentalizzare e solo successivamente verbalizzare le proprie sensazioni fisiche, le esperienze emotive e i pensieri che ci guidano nelle scelte che operiamo: anziché trovare adeguata espressione nella parola le esperienze utilizzano come canale privilegiato il corpo, dando così luogo ad un “linguaggio corporeo”, i sintomi di cui sopra, che però se protratti a lungo e non gestiti sono in grado di alterare l’attività del substrato fisiologico. Aggiungendo ulteriore sofferenza psico-fisica allo stress fisiologico. Per saperne di più sullo stress, sui meccanismi dell’ansia e su come poterli gestire clicca nella sezione BLOG.