Fiducia e Mindfulness

La Lettura alla fine della pratica di meditazione mindfulness durante il primo incontro di Un’ora di Consapevolezza 2016 ci fa riflettere sul significato e sull’importanza che riveste la fiducia nella pratica della mindfulness e nella nostra vita. Dove cerchiamo la fiducia? In quali lidi, interni, esterni, nasce la fiducia? A cosa corrisponde “affidarsi”? Che relazione c’è tra “affidamento” ed equilibrio? Come si può vivere la fiducia dentro e fuori di noi? Di che cosa è fatta la fiducia?

Spesso siamo abituati a relazionare la fiducia fuori di noi confrontando noi stessi agli altri, provando a sperimentare se qualcuno merita o no la nostra fiducia e, quando abbiamo più attenzione forse a chiederci se noi facciamo qualcosa per meritarci o meno la fiducia degli altri. Potremmo scoprire che le basi stesse su cui poggiamo la fiducia siano pretestuose ed incoerenti con ciò che davvero ci può portare a sperimentare effettivamente fiducia in noi stessi, nelle relazioni e così via.

Potremmo scoprire, attraverso la pratica della mindfulness, che è molto facile spostare l’attenzione su basi deboli e incoerenti, fuori di noi, facendo affidamento su “altro” da noi, e che seppur più impegnativo, sicuramente più coerente e fruttuoso, non ricercare, proprio perché non c’è niente da scoprire, sì da ri-scoprire, coltivare un atteggiamento di fiducia, equilibrio e sicurezza per noi e quindi anche per gli altri. Come potremmo ispirare fiducia agli altri, d’altronde, se non vivamo un tale sentimento per noi stessi? La fiducia potremmo dire con Kabat-Zinn è un forte elemento stabilizzante che nasce dall’autoconfronto allenando sistematicamente, attenzione: in modo reiterato, la capacità personale di osservare, essere aperti e atenti, semplicemente “essere” nell’esperienza. Quanto più ci diamo la possibilità di stare con l’epserienza, tanto più alleneremo questa qualità della consapevolezza attenta, non giudicante e appunto, fiduciosa. Buona lettura. fiducia

La fiducia è la sensazione di certezza o convinzione che le cose possano svolgersi in un contesto affidabile di ordine e integrità. Forse non comprendiamo sempre cosa accade a noi o ad altri o la ragione di una particolare situazione; ma se abbiamo fiducia in noi stessi, in qualcun altro, o ci affidiamo ad un procedimento o a un ideale, possiamo trovare un forte elemento stabilizzante che comprende sicurezza, equilibrio e franchezza che, se non sono basati sull’ingenuità, in un certo senso ci guidano e proteggono intuitivamente dal male e dall’autodistruzione.
Nella pratica della consapevolezza è importaente coltivare il senso di fiducia, perché se non confidiamo nella nostra capacità personale di osservare, essere aperti e attenti, riflettere sull’esperienza, crescere e apprendere dall’osservazione e dall’applicazione, ci riuscirà molto difficile sviluppare una qualsiasi fra queste capacità, che appassiranno e rimarranno allo stato latente.
Un aspetto della pratica della consapevolezza è coltivare un atteggiamento fiducioso. Iniziamo con l’indagare profondamente sulle nostre sicurezze interiori. Se non riusciamo a stabilire immediatamente su che cosa possiamo fare affidamento dentro di noi, forse abbiamo bisogno di esaminarci più a fondo, di autoconfrontarci un po’ più a lungo in tutta tranquillità e limitandoci ad “essere“.
Se siamo inconsapevoli per la maggior parte del tempo di ciò che facciamo e non siamo particolarmente soddisfatti di come si svolge la nostra vita, forse è il momento di prestare maggiore attenzione, di essere più oresenti a noi stessi, di valutare le nostre scelte e le loro conseguenze nel futuro.
Forse potremmo provare a fidarci del momento presente, accettando ciò che sentiamo o pensiamo in questo momento perché è il presente in atto. Se sapremo prendere posizione e ci abbandoneremo al presente in tutta la sua pienezza, forse scopriremmo che il momento attuale merita la nostra fiducia. Da tali esperimenti continuamente reiterati può scaturire la sensazione nuova che nel nostro animo esiste un nucleo fondamentalemnte sano e degno di fiducia e che le nostre intuizioni, quali echi profondi dell’attualità del momento presente, la meritano pienamente.

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Sii forte allora ed entra nel tuo stesso corpo;
dove avrai un appoggio solito per i tuoi piedi.
Pensaci attentamente!
Non allontanarti!
Kabir dice questo: liberati di tutti i tuoi pensieri
di cose immaginarie,
e rimani fermo in quello che sei.

KABIR

(tratto da Dovunque tu vada ci sei già di Jon Kabat-Zinn, TEA Pratica ed., 1999